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CREDITS

Ideazione, coreografia: Virgilio Sieni
Musiche originali :  Roberto Cecchetto, Michele Rabbia – eseguite dal vivo dagli autori (18, 19, 25, 26 settembre / 2, 3 ottobre)
Danzatori : Annamaria Ajmone, Chiara Ameglio, Jari Boldrini, Ramona Caia, Claudia Caldarano, Giada Castioni, Francesca Chiodi Latini, Melissa Cosseta, Vittoria De Ferrari Sapetto, Davide Di Pretoro, Patcharaporn Distakul, Maurizio Giunti, Giulia Mureddu, Giulio Petrucci, Rafal Pierzinski, Sara Sguotti, Davide Valrosso
Altri interpreti: Walter Amlesu, Cosimo Battista, Alessandro Bellinato, Irma Bertocco, Gianluca Bottoni, Vittoria Brambilla, Roberta Cesani, Mariella Clemente, Marilisa Cometti, Daniela De Lauri, Gilda Deianira Ciao, Matteo Galli, Cinzia Galliani, Angela Lepore, Alina Lippiello, Salvina Mangano, Ada Mizzi, Cristina Pancini, Giulia Vittoria Piccolo, Laura Politi, Laura Rolandi, Manuela Sanguini, Alice Serioli, Sofia Taglioni, Annalisa Treccani, Alessandra Valerio
Assistenti alla coreografia :  Giulia Mureddu, Chelo Zoppi, Elena Giannotti
Assistenti al progetto :  Elisabetta Consonni, Lucia Mazzi
Coordinamento tecnico :  Mario Loprevite

 

Durata:30′
Prima rappresentazione: Milano, Fondazione Prada, 18 settembre 2015
Produzione: Fondazione Prada
origine

SCHEDA

Una moltitudine d’interpreti, composta principalmente da donne di tutte le età, si muove secondo un concatenarsi di movimenti trasmessi per vicinanza e tattilità: tutto avviene per incrinature, attese che sembrano evocare immagini dalla memoria. Negli spazi tra i corpi in ogni istante si soppesano gli accordi: intese sottovoce, pressioni invisibili, appoggi e sostegni che nella lentezza spostano continuamente il gruppo da una parte all’altra del Podium. Nel viaggio, scandito da soste e abbandoni, emerge un vocabolario di frammenti figurali, torsioni e slanci che rammentano ora la Venere accovacciata ora la postura raccolta di Penelope. Un’umanità che accoglie le infinite immagini di passaggio, elaborando e abbandonando le tracce di una coreografia che nel suo reiterarsi annuncia a ogni interprete il suo destino di messaggero sulla soglia dell’ascolto e della trasmissione.