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SOCIAL CANTIERI

FESTIVAL CANTIERI CULTURALI FIRENZE

 

POETICAMENTE ABITA L’UOMO

 

 

28 GIUGNO > 9 LUGLIO 2021

 

 

un progetto di Virgilio Sieni

 

a cura di Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni

Il Festival Cantieri Culturali Firenze | Poeticamente abita l’uomo rinnova e amplia la proposta artistica e territoriale sviluppata dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni nel Quartiere 4 di Firenze, attraverso una programmazione che accoglie e stimola percorsi di creazione e partecipazione site specific con l’obiettivo primo di agire secondo un concetto di cura, di diffusione, di prossimità e di rigenerazione dei luoghi e della socialità.

Partendo da una mappa percettiva e sempre in divenire della città, invita a concepire e a sperimentare nuove forme di abitabilità e di riconoscimento necessario degli spazi urbani, utilizzando i linguaggi del corpo e della danza come strumenti primari di osservazione e studio delle caratteristiche qualitative dell’essere e dell’abitare, rispondendo alla complessità del vivere e del costruire, insieme, la città.

Arrivato alla sua quinta edizione, intende continuare quell’opera di tessitura del territorio fondata sull’osservazione e sulla messa in azione di spazi altri – luoghi periferici, dettagli del paesaggio, residui della natura e spazi non destinati – ricercando nel paesaggio “i tempi del corpo”: momenti di dialogo e mescolanza tra essere umano e ambiente in cui il corpo è sempre intento nell’esplorazione e nelle sue funzionalità primarie di percezione e azione.

Il tema generatore del Festival è proprio questa relazione esistente di immersione per cui il respiro del corpo, la ricerca sottile della danza, diviene un movimento che genera una prossimità non solo fisica ma anche sociale e collettiva nella prospettiva dell’inclusività.

“Abitare poeticamente” vuol dire per Hölderlin essere toccato dalla vicinanza della vera essenza delle cose. Un’essenza che è contemplazione interiore, sospensione del giudizio per una ritrovata intimità che agisce negli spazi individuali e di condivisione. Conoscere la prossimità e creare sistemi di relazioni fondati sulla cura e sul senso di necessario riavvicinamento tra luoghi e persone è la proposta culturale del Festival, pensato per creare un contesto di ricerca e produzione artistica dove l’incontro e il dialogo possano essere la base per un procedere critico e riflessivo, partendo dal luogo e dalle necessità politiche e poetiche dell’abitare.

Il Quartiere 4, e in particolare le aree dell’Isolotto Vecchio, Argingrosso, Le Torri, Boschetto, per quindici giorni sono costellate di presenze che agiscono nella prossimità e nella sensibilità del territorio, riconoscendo spazi inediti che espandono la percezione di frequentazione e abitabilità. In questo senso Cantieri Culturali Firenze agisce su più livelli, creando contesti di relazione e scoperta del paesaggio, quest’anno ampliata dalla presenza di azioni e incontri sugli e dagli argini: un invito a percepire il senso della lontananza, includendo, nell’esperienza della visione, spazi non immediatamente pensabili.

Più di 80 artisti e professionisti del settore sono chiamati a esperienze di residenza volte alla creazione di performance e progettualità modellate sulle caratteristiche del territorio, comprendendo e coinvolgendo cittadini, abitanti e frequentatori nella sperimentazione delle possibilità creative e potenziali di ciascun luogo.

Nell’ambito delle due settimane, è rielaborata e ridefinita una geografia emozionale originata non solo dai processi creativi, ma anche arricchita dal programma di incontri pubblici, mostre, installazioni e progetti speciali di creazione e trasmissione che in maniera stanziale e diffusa andranno a innescare una conoscenza inedita ed esperienziale del territorio. Tra luoghi ed eventi, tra artisti e pubblico, tra studenti e frequentatori, si stabilisce dunque una relazione che trasforma e manipola il racconto della città: una narrazione che prende vita nell’incontro e nel desiderio generato di erranza e prossimità, perché la giustizia spaziale e la liberazione del gesto sono le basi per la creazione di comunità solidali, proposte come sguardo per procedere sul senso democratico del corpo-città.

► SCARICA IL PROGRAMMA

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