Petruška
CREDITS
Coreografia, spazio e luci Virgilio Sieni
Musica Igor Stravinskij / Giacinto Scelsi
Interpreti Jari Boldrini, Ramona Caia, Claudia Caldarano, Maurizio Giunti, Giulia Mureddu, Andrea Palumbo
Costumi Elena Bianchini
Produzione Teatro Comunale di Bologna
con Compagnia Virgilio Sieni
La Compagnia è sostenuta da Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Toscana, Comune di Firenze
I costumi sono stati realizzati dal Laboratorio di costumi e scene del Teatro della Pergola di Firenze presso Spazio Nota in collaborazione con Gorilla Danza
Si ringrazia la Fondazione Isabella Scelsi per la gentile concessione rilasciata alla Compagnia Sieni di utilizzare l’opera Chukrum per la coreografia di Virgilio Sieni
SCHEDA
PETRUŠKA
Petruska getta un legame con l’impossibile.
Tra noi e il vuoto, tra noi e il nascosto.
Pétruska è una marionetta e non è una marionetta, è umano e straordinariamente disumano; non convive nei due mondi, li attraversa, con la gravità dei sentimenti e la leggerezza del passaggio. La morte che dona la vita, il passaggio che beffa la morte, il pupazzo che muore come dovrebbe stare nella vita, trascendendo l’esistenza stessa dell’uomo per identificarsi con il gesto liberatorio. Petruska, come Pulcinella, non recita, arriva all’improvviso e appare in ogni semplice azione come forza che sposta la questione sul piano del respiro che avvolge l’intera umanità, che avvolge gli altri corpi in un tutt’uno.
Non un semplice scatenamento, ma una danza condivisa per cadere nell’esperienza dell’umano attraverso la “magia” del corpo messo in opera. La vita come palestra verso la natura intrecciata da una geografia di sentimenti che ci indica quanto essa, la vita, vada vissuta per quello che è: un attraversamento inarrestabile da un’esperienza all’altra, e allo stesso tempo esperienza trascendentale, dove il corpo è messo in opera nella sua essenza archeologica, capace di creare un’infinità di gesti e posture figurali secondo un sistema di combinazioni articolari.
Lo spazio allude a un mondo a parte, richiama la leggerezza, la trasparenza, il moltiplicarsi all’istante del personaggio in più presenze, il farsi “servitore di scena” e protagonista” scambiandosi di ruolo.
Petruska qui appare in ogni interprete, sembra farsi ombra dell’ombra, si moltiplica nella festa e nelle danze, appare nelle stanze. La scena stessa appare come un volume appena accennato, un dentro impalpabile dove quello che avviene fuori non è altro che una preparazione all’azione che tutti gli interpreti sono coscienti di condividere.
Petruska è qui in cammino tra gioco e tragedia, si dimentica della sua incorporeità e da angelo delle fiere e del divertimento apre uno squarcio nella vita. Ci permette di penetrare in quel tratto dell’immaginario dove l’essere marionetta ci guida nel vissuto: marionetta che disattiva con le sue movenze e le danze, l’inesorabile decadimento. Dunque, danzare fino alla fine del mondo, fin dal primo momento che già assapora di tragedia nonostante il clima festoso.
– Virgilio Sieni –
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Choreography, design of the space and light design Virgilio Sieni
Music Igor Stravinskij
Performers Jari Boldrini, Ramona Caia, Claudia Caldarano, Maurizio Giunti, Giulia Mureddu, Andrea Palumbo
Costumes Elena Bianchini
Production by Teatro Comunale di Bologna
The Company is supported by the Ministry of Cultural Assets and Activities and Tourism, Region of Tuscany, City of Florence
Petruska builds a bridge to the impossible.
A bridge between us and the void, between us and what is hidden.
Pétruska is a marionette and not a marionette; he lives in two worlds, in two visions and two experiences, transcending man’s very existence and identifying with a liberating gesture – not a mere cutting loose, but an ascendance, and then a falling back into the human experience. Life as training, moving towards nature interwoven with a geography of emotions that indicates that it – life – must be lived for what it is: an unstoppable shifting from one experience to another, and at the same time a transcendental experience in which the body is made to work in its archeological essence capable of creating an infinity of gestures and postures based on a system of combinations of joints.
Petruska, here, is making his way, jesting and falling in love, moving between play and tragedy; he forgets his immateriality and, like an angel of beasts and of fun, tears open a passage into life. He allows us to penetrate into that part of imagination in which being a marionette guides our experience: a marionette that, with its movements and dances, deactivates our inexorable decline. So, dancing until the end of the world, from the very first moment, already redolent of tragedy despite the festive atmosphere.
Here the choreography aims to remain faithful to the myth of Petruska we love, just as we are mad about Pulcinella’s endless joking, which lends a touch of lightness to the solemnity of the actions.
The show develops around the relationship between the marionette and tragedy, play and archeology: a cycle of sentimental actions about the nature of the gesture and the ability to live in the world.
SCHEDA
CHUKRUM
Il balletto Petruška è anticipato e introdotto dal brano Chukrum per orchestra d’archi, composto da Giacinto Scelsi nel 1963.
La composizione musicale sembra addentrarsi nel “notturno del corpo” svelando piani percettivi che richiamano alla notte rivelatrice di un mondo di forze ancestrali, dell’ origine.
Il brano coreografico si pone in relazione col Petruska, con quello che sta prima e dopo, l’uomo nella sua ricerca continua dell’origine ma anche della leggerezza che segna il suo passaggio.
Chukrum propone quattro quadri che introducono un altro punto di vista del fantoccio Petruska e delle sue vicende “umane”: uno sguardo sulla natura dell’uomo, dove il lato oscuro non è altro che l’essenza del corpo nel suo mostrarsi orfano di orpelli.
Tutto il brano allude alla nascita, non solo dell’uomo ma del bagliore che lo genera, del gesto che lo determina. Sembra che ogni avvento avvenga per via della luce, di aloni ed energie che formano una materia che rimane indeterminata, accennando al materializzarsi del corpo. Allo stesso tempo il respiro che risuona in queste apparizioni sembra avere un’ampiezza maggiore rispetto alla capacità data all’uomo di assorbire e restituire l’aria attraverso il suo organismo. L’ampiezza nel suo sostanziarsi attraverso la lentezza molecolare e indicibile dell’origine, introduce la figura del Petruska.
– Virgilio Sieni –
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Choreography, design of the space and light design Virgilio Sieni
Music Giacinto Scelsi
Performers Jari Boldrini, Ramona Caia, Claudia Caldarano, Maurizio Giunti, Giulia Mureddu, Andrea Palumbo
Costumes Elena Bianchini
The musical composition seems to delve into the “nighttime of the body,” revealing perceptive planes that refer to the night as revealing a world of ancestral, originating forces.
The choreographic piece is placed in relation with Petruska, with what comes before and after, man in his continual search for his origins, but also for the lightness of his passage. Chukrum proposes four figures that introduce another point of view of the puppet Petruska and his “human” vicissitudes; a look at the nature of man, in which the dark side is none other than the essence of the body as it shows itself stripped of its adornments.
The entire piece alludes not only to man’s birth but to the very spark that generates him, the gesture that determines him. It seems that every event happens via light, haloes and energies that form a matter that remains indeterminate, merely hinting at the materialization of the body. At the same time, the breathing that resonates through these apparitions seems to suggest a greater scope than man’s capacity to absorb and exude air through his organism. The breadth of his substantiation through the molecular and inexpressible slowness of origins introduces the figure of Petruska.
TOURNÉE
Treviso, Teatro Comunale Mario del Monaco, 24 gennaio 2020
Milano, Teatro Elfo Puccini, MilanoOltre Festival, 4 ottobre 2019
Roma, Teatro Argentina, GRANDI PIANURE, 14 giugno 2019
Noisy-Le-Grand (Francia), Espace Michel Simon, Rencontres Internationales de Seine-Saint-Denis, 6 giugno 2019
Napoli, Teatro San Ferdinando, 12, 13 e 14 marzo 2019
Pontedera, Teatro Era, 2 febbraio 2019
Firenze, Cango, Cantieri Goldonetta, 27, 28, 29, 30 dicembre 2018
Genova, Teatro Nazionale, 23 novembre 2018
Pistoia, Teatro Manzoni, 21 novembre 2018
Pisa, Teatro Verdi, 15 marzo 2018
Firenze, Cango – Cantieri Goldonetta, 27 e 28 febbraio, 1, 2, 3, 4, 9, 10 e 11 marzo 2018
Bologna, Teatro Comunale, 16, 17, 18, 20 e 21 febbraio 2018
Bologna, Teatro Comunale, 15 febbraio 2018 – prima assoluta
ⓒ Giuseppe Di Stefano