Quadri dalla Passione_Livorno

Quadri dalla Passione_Livorno

CREDITS

ideazione e coreografia Virgilio Sieni

assistenti alla coreografia Chelo Zoppi, Asia Pucci

musica Naomi Berrill – eseguita dal vivo dall’autrice

interpreti Maria Grazia Ambrosino, Ilia Biccellari, Michela Bientinesi, Federica Boesmi, Stefania Brogi, Rossella Caciagli, Paola Catastini, Sascha Chimenti, Laura Cicora, Rubina Coca, Mia D’Ambra, Valentina Fantozzi, Gabriella Farris, Fiorella Gasperini, Grazia Giorgi, Cristina Giuliani, Maria Rosaria Iannicelli Vergara, Elena Lorenzini, Elena Marchi, Michela Melani, Matilda Mentessi, Elena Milanesi, Giulia Parise, Penelope Pistoia, Riccardo Polini, Vivetta Rossi, Marta Rubichi, Gabriella Torriti

durata 30′
prima rappresentazione Livorno, Teatro Goldoni, 3 febbraio 2016

LUOGHI, DATE e ORARI

Livorno, Teatro Goldoni

mercoledì 3 febbraio 2016, ore 20.00, 20.45, 21.30

SCHEDA

Quadri dalla Passione_Livorno chiude il primo ciclo del progetto di formazione verso la creazione che Virgilio Sieni dedica alla città nel triennio 2015>17.

Un percorso scandito da esperienze di trasmissione sia per formare giovani danzatori sia per avvicinare ai linguaggi del corpo e della danza persone di tutte le età, dai bambini agli anziani, a cui non è richiesta alcuna competenza tecnica.

Un itinerario alla scoperta di come nel gesto si saldino passato e futuro, tradizione e contemporaneità, secondo un’archeologia segreta in cui l’arte antica si riversa nel presente.

Attraverso un approccio fondato sulla condivisione di pratiche, visioni e incontri appositamente pensati per la comunità cittadina, Quadri dalla Passione_Livorno trae ispirazione dall’iconografia sacra per la creazione di azioni coreografiche presentate sul palcoscenico del maggior teatro di Livorno. Attraverso lo studio dei repertori pittorici delle Deposizioni, delle Pietà e delle Resurrezioni, l’incontro tra il coreografo e i corpi splendidamente diversi degli interpreti immetterà nel lavoro coreografico un confronto tra le fragilità e l’imperfezione dei non professionisti e i motivi figurativi che hanno cullato la tradizione visiva delle scene evangeliche, come metafora del cammino dell’uomo sul mondo.