ⓒ Foto di Kinkaleri
KINKALERI
SOME DANCES ON DICKFACES
VENERDÌ 6 DICEMBRE ORE 20
SABATO 7 DICEMBRE ORE 19
CANGO CANTIERI GOLDONETTA, FIRENZE
LA DEMOCRAZIA DEL CORPO 2024
Progetto e realizzazione Kinkaleri | Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco
Con Aura Calarco, Giacomo De Luca, Marco Fichera, Simona Tedeschini
Produzione KLm / Kinkaleri
Con il sostegno del Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni
Al contrario di Dante, Bosch non era interessato ad una idea di Purgatorio… Non gli interessava la penitenza, ma la salvezza… Non la punizione, ma la ricompensa per coloro che, invece di crogiolarsi nel tormento dell’attesa, scoprono che l’accesso al Paradiso è possibile qui sulla Terra. Nel suo Giardino delle delizie, ha liberato coloro che prima avevano sofferto per mano della loro anima. E ha fatto di questa utopia il tema centrale del suo trittico, riempiendolo con creature di ogni genere in una danza erotica di pace e trasognato ozio, tanto ostile alla guerra quanto alla solitudine. Lech Majewsky, dal film Il giardino delle delizie.
Non occorre tornare all’età dell’oro: occorre diventare oro. Luciano Parinetto, Faust e Marx
L’esperienza più bella che possiamo avere è il senso del mistero. È l’emozione fondamentale, la culla della vera arte e della vera scienza. Chi non lo sa e non può più meravigliarsi, è come morto, i suoi occhi sono offuscati. Albert Einstein
SDOD ha sullo sfondo e come materiale di studio ed osservazione Il Giardino delle delizie di Hieronymus Bosh, con la volontà di comporre un inno fuori dal tempo, una scommessa, una ricerca e un incontro con i corpi degli altri, creature che nella loro unicità diffondono ricchezza e meraviglia. Non una ripiegatura su sé stessi, ma un rilancio verso l’essenza dell’umano cercando di non confonderlo con l’efficienza. Impotenti e assuefatti nella catastrofe ci rivolgiamo al corpo come unica occasione di potere. Potere di fare e di non fare. Potere di danzare come fosse una danza della pioggia fuori tempo massimo, inarcando ancora il bacino verso il piacere e il desiderio come unica forma salvifica in un deserto. Un rito, una magia.
La frattura storica a cui stiamo assistendo ci obbliga a non dimenticare l’unico possibile pensiero vitale: continuare il cammino verso il divenire esseri umani. Perché non si resta umani, lo si diventa. Lo si diventa nell’esperienza del fare arte, ma anche nel guardare e partecipare, che necessariamente muove la vita oltre le contingenze, oltre il lavoro salariato, oltre lo sfruttamento, oltre l’ingiustizia sociale, oltre l’esercizio del potere, oltre il controllo, oltre le identità, oltre i generi, agli obblighi, oltre le religioni. Lo si diventa affidando all’arte il potere, utopico, di poter cambiare il mondo. Non è una nuova tensione, non una nuova scoperta, vi è sempre stata nell’uomo la volontà di avere in terra una parte di paradiso possibile. Scegliere Il Giardino delle delizie di Bosch significa esplorare il suo mistero, la sua armonia, il suo erotismo, la sua sessualità, tra differenti forme viventi umane e non umane unite dal mistico pensiero che siamo una unica cosa preziosa. Oggi, come ieri, le idee si muovono, si attraversano e inseguono nei millenni, l’oggetto è sempre lo stesso, il bene dell’essere umano in relazione con gli altri, la tensione tra l’individuo e la struttura sociale in cui vive.
SDOD, danzare sulle dickfaces, diventa allora un modo per ribadire che ad ogni corpo deve essere concesso l’accesso al desiderio, che ognuno è simultaneamente l’altro, che ogni creatura nella sua unicità ha la pretesa di esistere per la sua natura, coltivando il rispetto, la relazione, la cura, la bellezza di ogni forma generata dal contatto delle forme del vivente. Sull’orlo del disastro umano, del linguaggio, del pensiero, sull’orlo di una intelligenza che non evolve nonostante l’evidenza di una necessità, non possiamo far altro che tenere fisso lo sguardo sul corpo antico, dimenticato e inesplorato nella sua libera presenza. Danzare sulle dickfaces sarà una festa e una rivolta, la creazione di un luogo condiviso dove guardare, essere guardati, danzare, vivere.
Attraverso le geometrie, i ritmi, le utopie e gli enigmi del Il Giardino delle delizie di Hieronymus Bosch, intendiamo aprire una serie di momenti di studio per approfondire la relazione che intercorre tra un corpo e gli altri, tra individuale e collettivo.
Per la natura della ricerca, per il riferimento figurativo che la anima, per l’esplorazione di uno spazio, per lo sviluppo di un’idea di relazione e incontro, stiamo strutturando un percorso produttivo che si vuole concretizzare in una serie di incontri e studi preliminari, per praticare l’attitudine dei corpi ad una relazione fisica che porti in primo piano tutte le diversità e i punti di contatto. Immaginiamo dunque di costruire una serie di appuntamenti con la complicità di luoghi e strutture interessate al progetto, per effettuare dei laboratori e residenze in spazi specifici dove invitare, attraverso una call aperta, performers con una buona attitudine al movimento e alla relazione fisica con altri corpi. In ognuna delle occasioni possono essere previste aperture al pubblico come studio e preparazione al debutto. Queste tappe potranno essere intese e concordate come produzione, coproduzione, collaborazione, anteprime in vista del debutto previsto per il 2025.
INFO E PRENOTAZIONI
CANGO
Cantieri Goldonetta
via Santa Maria 23, Firenze
tel: 055 2280525 (lun-dom ore 10-18)
whatsapp: 331 2922600
biglietteria@virgiliosieni.it
BIGLIETTI
Biglietto intero: 10€
Ridotto under 26 e over 65: 8€
Ridotto studenti universitari / Scuole danza: 5€
Ridotto possessori Carta Giovani Nazionale: 4€
Carnet 5 spettacoli: 40€
Carnet 8 spettacoli: 60€
www.virgiliosieni.it