CANGO > residenze 2015

Simona Bertozzi

Nel 2015 Simona Bertozzi è in residenza a Cango tre giorni tra il 26 e il 28 ottobre per Umano, Cantieri internazionali sui linguaggi del corpo e della danza. In questa occasione lavora con una giovane danzatrice e un danzatore diversamente abile al secondo quadro coreografico del progetto Prometeo sviluppando una riflessione sulla natura del dono attraverso la ricerca di un linguaggio che, nella sostanza del gesto e del movimento, possa farsi luogo della visione e delle mutevoli corrispondenze fra le immagini.
Il frutto di questo percorso di creazione è Prometeo: il dono, presentato a Cango, in Sala media, il 28 ottobre.
Coreografa, danzatrice e performer, Simona Bertozzi compie studi di ginnastica artistica e danza classica per poi approfondire la sua formazione in danza contemporanea tra Italia, Francia, Spagna, Belgio e Inghilterra. Dal 2005 al 2010 lavora con Virgilio Sieni, prendendo parte a tutte le produzioni della compagnia. Sempre dal 2005 conduce un percorso autoriale di ricerca e scrittura coreografica.

Jari Boldrini

Nel 2015 Jari Boldrini è in residenza a Cango dieci giorni tra il 21 aprile e il 29 maggio per Stanze segrete, progetto sviluppato in collaborazione con le scuole di danza di Firenze. In questa occasione lavora con cinque giovani danzatrici e un giovane danzatore di età compresa tra i dieci e i quattordici anni. Con loro realizza Verso una visione caleidoscopica, prodotto dal Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza e presentato a Cango, in Sala media, il 28 e il 29 maggio. La residenza è incentrata su un’esplorazione ai confini dell’immaginario dove la fantasia diventa reale e ogni singolo gioco prende forma. Il peso dei corpi è in continua trasformazione mentre lo spazio si modella secondo percorsi rivelatori di sempre nuove scoperte.
Jari Boldrini si avvicina alla danza all età di 10 anni svolgendo gli studi in vari centri di formazione.
Nel 2012 e nel 2013 collabora con la Compagnia Le Supplici di Fabrizio Favale. Sempre nel 2012 entra nella Compagnia Virgilio Sieni, con cui collabora tuttora. Nel 2014 firma la coreografia di Vesalii Icones del compositore Peter Maxwell Davies e nel 2015 Verso una visione caleidoscopica.

Claudia Caldarano

Nel 2015 Claudia Caldarano è in residenza a Cango per Umano sei giorni tra il 22 e il 30 ottobre. In questa occasione sviluppa un’indagine sulla struttura scheletrica intesa come architettura nascosta, apparentemente fragile e seriale, un grappolo di possibili incrinature e posture, una condensa di risonanze in cui si intrecciano memorie dell’antico, anticipazioni e ritorni. Le dinamiche legate a pesi e articolazioni vengono esplorate in quanto generatrici di forme in un’interrogarsi che coinvolge non solo le ossa ma anche gli organi interni.
Il frutto di questo percorso è Causa sui, prodotto dal Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza e presentato al Salone degli scheletri del Museo La Specola e a Cango, in Sala piccola, il 30 ottobre.
Claudia Caldarano è danzatrice, attrice e coreografa. Si è diplomata in recitazione alla Scuola Civica d’Arte Drammatica Paolo Grassi nel 2010. Tra il 2010 e il 2014 è interprete per Roberto Castello, Company Blu, Massimiliano Cividati, Roy Maliach e Amit Zamir. Tra il 2011 e 2013 è coreografa associata di Aldes. In quel periodo compone gli appunti coreografici EssereDialogotonieDialogoRemember me e Antipasto. Dal 2014 è interprete per Virgilio Sieni.

Luisa Cortesi

Nel 2015 Luisa Cortesi è in residenza a Cango dieci giorni tra il 21 e il 30 settembre per creare un nuovo lavoro. Abita la Sala Media come spazio intimo in cui sviluppare la pratica corporea e la ricerca coreutica. In solitudine. Come luogo dell’esercizio e della concentrazione. Costruendo silenzi e ascoltando suoni e rumori silenziosi per la creazione di ritmi. Intuendo il bisogno di creare ritmo o di distruggerlo. In un processo per contraddizioni: lasciandosi trascinare dal ritmo per poi seguirlo in dinamica e comprendere dove conduce. O per diventare aritmici, ascoltare l’aritmia e tornare al silenzio.
Luisa Cortesi è una danzatrice e coreografa indipendente che alterna progetti personali a collaborazioni con artisti di varie discipline. Dal 2000 al 2003 partecipa a diverse produzioni della Compagnia Virgilio Sieni. Nello stesso periodo comincia il proprio lavoro autoriale che porta alla realizzazione di performance, spettacoli e video presentati in centri d’arte contemporanea, teatri e festival italiani e internazionali.

Michele Di Stefano

Nel 2015 Michele Di Stefano / mk è in residenza a Cango per il progetto Family sette giorni tra l’11 maggio e il 2 giugno.
Il coreografo lavora con una famiglia fiorentina composta da madre, padre e due figli. Con loro realizza Testa di  moro, prodotto dal Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza e presentato a Cango, in Sala media, dal 3 al 5 giugno. Durante la residenza accompagna la comunità famigliare nella creazione di una partitura coreografica ispirata a una festa popolare a cui Di Stefano ha partecipato in un villaggio egiziano. Come lui stesso racconta: “il cantante invitato dalla comunità improvvisava sulla base di biglietti ricevuti in successione dal pubblico, che raccontavano di episodi biografici, fatti reali accaduti all’esponente di una famiglia. Durante l’improvvisazione i componenti della famiglia si disponevano in linea davanti al cantante e ne accompagnavano il ritmo con movimenti semplici, quasi sciatti ma misteriosamente sincronici. La bellezza di questa danza approssimativa stava tutta nel segreto che accomunava le posture; patto biologico, civile, genetico, antropologico, che altro? Microeconomie dei corpi costruite sulla convivenza in interni, la conoscenza ergonomica e la fede nella rappresentazione di se stessi come pluralità”.
Michele Di Stefano, coreografo e performer, dopo gli studi universitari attraversa la scena musicale punk-new wave degli anni Ottanta per approdare a un progetto autodidatta di ricerca corporea con la fondazione di MK, gruppo che si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Nel 2014 la Biennale Danza di Venezia gli assegna il Leone d’argento per la Danza.

Emanuel Gat

Nel 2015 Emanuel Gat è in residenza a Cango nove giorni tra il 20 e il 28 ottobre per Umano, Cantieri internazionali sui linguaggi del corpo e della danza. In questa occasione lavora con sette danzatori italiani selezionati per un percorso di creazione finalizzato alla condivisione del processo di costruzione di una nuova coreografia, uno spazio in cui sperimentare fuori dai consueti meccanismi di produzione. Una breve azione scandita da un meccanismo di estrema interdipendenza e correlazione tra i danzatori. Un confronto con le leggi che regolano le nostre azioni, sulla scena come nella vita sociale, per offrire al pubblico una traduzione visiva dei rapporti umani. Il frutto di questo percorso è Florence, presentato a Cango, in Sala grande, il 24, 27 e 28 ottobre.
Emanuel Gat è nato in Israele nel 1969. A 23 anni entra nella Liat Dror Nir Ben Gal Company. Comincia a lavorare come coreografo indipendente nel 1994. Dieci anni dopo fonda la Emanuel Gat Dance lavorando a Tel Aviv fino al 2007, anno in cui si trasferisce in Francia. È regolarmente invitato a creare coreografie in tutto il mondo per diverse compagnie, tra le quali Paris Opera Ballet, Sydney Dance Company, Tanztheater Bremen, Ballet du Grand Théâtre de Genève, Ballet de Marseille, Royal Swedish Ballet, Polish National Ballet, Ballet de Lorraine e Cedar Lake.

Marina Giovannini

Nel 2015 Marina Giovannini è in residenza a Cango per tre diversi progetti: Stanze segreteFamily e Umano.
Per Stanze segrete, progetto sviluppato in collaborazione con le scuole di danza di Firenze, la coreografa è in residenza tredici giorni tra il 3 aprile e il 18 maggio. In questa occasione lavora con due giovani danzatrici di età compresa tra i dieci e i quattordici anni. Con loro realizza Sette accordi facili, in scena a Cango, in Sala media, dal 19 al 21 maggio. Durante la residenza esplorano i meccanismi della sincronia e della coincidenza, del condursi reciprocamente nei movimenti e nelle posture, indagando comportamenti individuali e collettivi.
Per Family la coreografa è in residenza dieci giorni tra il 19 maggio e il 2 giugno. In questa occasione lavora con una famiglia fiorentina composta da madre, padre e tre figli con cui realizza Diventare montagna, in scena a Cango, in Sala grande, dal 3 al 5 giugno. Durante la residenza condivide con la comunità famigliare l‘esercizio di osservare, imitare e inventare. Li accompagna in un percorso di attivazione del corpo teso a comprendere la forma delle cose e a restituirla in un processo di sintesi che trova ispirazione nei collage di Matisse.
Per Umano la coreografa è in residenza sedici giorni tra il 24 agosto e il 18 settembre. In questa occasione lavora a due progetti: Figurina, presentato in quattro laboratori artigiani dell’Oltrarno il 14, 15, 16, 18, 23, 24, 30 e 31 ottobre, e Verve – Duetto nero, in scena a Cango, in Sala media, dal 29 al 31 ottobre.
In Figurina lavora con quattro giovani danzatrici di età compresa tra i dieci e i quattordici anni. A ognuna di loro trasmette la stessa breve partitura coreografica declinata in quattro soli scanditi da variazioni individuali.
In Verve – Duetto nero lavora con una giovane danzatrice alla costruzione di un duetto – in cui è anche interprete – incentrato sull’unisono tra due corpi, separati da trent’anni d’età, impegnati a indagare come assecondare o contrastare la forza di gravità.
Marina Giovannini è una danzatrice e performer indipendente. Di formazione classica, è stata danzatrice solista nella compagnia del Balletto di Toscana. In seguito ha collaborato a lungo con la Compagnia Virgilio Sieni. Nel 2008 ha vinto il Premio Equilibrio con Samuele Cardini. Collabora assiduamente con Letizia Renzini sull’interazione con i nuovi linguaggi multimediali.

Jasmine Hugonnet

Nel 2015 Jasmine Hugonnet è in residenza a Cango otto giorni tra l’11 e il 18 ottobre per Umano, Cantieri internazionali sui linguaggi del corpo e della danza. In questa occasione lavora con sette danzatori italiani selezionati per un percorso di creazione in cui la coreografa apre il proprio spazio di ricerca ai danzatori con due modalità: da una parte condividere gli strumenti di lavoro relativi al movimento e alla presenza attraverso l’improvvisazione, dall’altra trasmettere una partitura preesistente. Il lavoro si interroga su una zona di negoziazione in cui si cerca di conciliare un impegno intenso e un abbandono altrettanto intenso nello stesso tempo e nello stesso corpo, in cui ogni postura attiva una rete di intenzioni e di attenzioni con diversi strati sensoriali, emozionali e simbolici, in cui il tempo dell’immobilità è un tempo di ricettività e di acquisizione per l’interprete e per lo spettatore, un tempo che apre uno spazio di risonanze nell’immaginario.
Il frutto di questo percorso è Extensions, presentato a Cango, in Sala media, il 16, 17 e 18 ottobre.
Jasmine Hugonnet è danzatrice e coreografa. Nata a Montreal in Svizzera, inizia gli studi di danza classica a sei anni. A diciotto anni viene ammessa al Conservatoire National Supérieur di Parigi nella sezione danza contemporanea. Tra il 2009 e il 2013 fonda a Losanna la sua Company Arts Mouvementés. Tra il 2013 e il 2015 crea tre assoli: Le Rituel des Fausses FleursLe Recital des Postures e La Traversée des Langues. Per il biennio 2015-2017 è artista associata presso il Théâtre de Sévelin 36 a Losanna.

Giulia Mureddu

Nel 2015 Giulia Mureddu è in residenza a Cango per due progetti: Stanze segrete e Family.
Per Stanze segrete, progetto sviluppato in collaborazione con le scuole di danza di Firenze, la coreografa è in residenza dieci giorni tra il 20 aprile e il 25 maggio. In questa occasione lavora con due giovani danzatrici di età compresa tra i dieci e i quattordici anni. Con loro realizza Ester e Vivien, in scena a Cango, in Sala media, il 26 e il 27 maggio. Durante la residenza esplora con le giovani interpreti equilibri e fughe, ritmi e sospensioni, sostegni e ripulse in un dialogo serrato scandito da mutamenti veloci, nuove regole e rapporti alterati in uno spazio ristretto.
Per Family la coreografa è in residenza otto giorni tra il 19 maggio e il 12 giugno. In questa occasione lavora con una famiglia fiorentina composta da un figlio, una madre e una nonna. Con loro realizza Grave: studio sul peso, in scena a Cango, in Sala grande, dal 10 al 12 giugno. Durante la residenza avvicina il nucleo familiare a un uso conscio degli arti, del peso e dello spazio, in un continuo gioco di interrelazioni. Sorreggere e venire sorretti vengono indagati come motori di eventi dinamici in continuo mutamento, metafora dei meccanismi che regolano la convivenza all’interno della famiglia. Entrambi gli spettacoli sono produzioni di Cango/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza.
Giulia Mureddu si diploma nel 1995 al dipartimento di  Contemporary Theater-Dance dell’Università delle Arti di Amsterdam. È stata tra i fondatori di Danslab, centro di ricerca coreografica a L’Aia (NL). Nel 2010 fonda la sua organizzazione indipendente Giulia Mureddu/Stichting Broccoli. Nel 2012 forma con Ramona Caia e Jacopo Jenna il collettivo CANI e dallo stesso anno collabora stabilmente con Virgilio Sieni nei progetti della Compagnia e dell’Accademia sull’arte del gesto.

Francesca Pennini

Nel 2015 Francesca Pennini è in residenza con ColletivO CineticO a Cango otto giorni tra il 17 e il 24 ottobre per Umano, Cantieri internazionali sui linguaggi del corpo e della danza. In questa occasione lavora con nove adolescenti selezionati per un percorso di creazione che riprende il formato dello spettacolo <age> – dichiarazione di identità personale e collettiva attraverso un inventario gestuale e coreografico nato dalle peculiarità di ciascun performer – inserendovi nuovi materiali coreografici elaborati assieme agli interpreti. Il frutto di questo percorso è Your <age>, presentato a Cango, in Sala media, il 23 e il 24 ottobre.
Francesca Pennini si forma come danzatrice professionista studiando presso il Laban Centre di Londra e lavorando nelle produzioni di Sasha Waltz & Guests. Cura la direzione artistica di CollettivO CineticO dal 2007, anno in cui ha fondato la compagnia nella forma di rete flessibile di collaborazioni e come fucina di sperimentazione nell’ambito del movimento e della sua relazione con musica, video e immagine.

Davide Valrosso

Nel 2015 Davide Valrosso è in residenza a Cango per il progetto Umano quindici giorni divisi in tre tranche di lavoro: dal 15 al 20 giugno, dal 17 al 21 agosto e dal 11 al 14 ottobre.
Il coreografo è impegnato nello sviluppo di Cosmopolitan Beauty, assolo di cui è anche interprete, prodotto dal Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza e presentato a Cango, in Sala piccola, il 14 ottobre.
Il lavoro verte sulla creazione di un’azione che muta costantemente, dove i gesti sono appunti di viaggio verso un luogo indefinito, dove la bellezza è frutto di conquista. Il coreografo si interroga sulle cose perdute che hanno lasciato una traccia nel corpo e cerca di delineare uno spazio apparentemente contraddittorio: dove si fa conoscenza della fragilità delle cose ma anche della loro persistenza.
Davide Valrosso è interprete nella Compagnia Virgilio Sieni dal 2012. È anche danzatore per la compagnia Le Supplici diretta da Fabrizio Favale. Nel 2014 è autore e interprete del solo L’apertura degli occhi selezionato dalla rete Anticorpi XL. Consegue il diploma all’English National Ballet di Londra nel 2006.