PIA – PALAZZINA INDIANO ARTE
SETTEMBRE/DICEMBRE 2023
FIRENZE | PARCO DELLE CASCINE
Parlare del gesto significa in primis elaborare una nuova postura dove l’individuo rinegozia il proprio abitare il mondo. PIA è un luogo di sosta, di contemplazione, un laboratorio permanente, una residenza per artisti, uno spazio creativo pronto ad accogliere ogni persona che voglia farne parte, per intessere nuovi e inaspettati legami fra danzatori, cittadini, ricercatori, studenti, amatori e pubblico. È il punto d’incontro attorno al quale sviluppare l’indagine sul rapporto tra natura, territorio e gesto; per ridefinirlo, creare nuove visioni e una rinnovata prospettiva comune. Un centro artistico dedicato alla relazione tra corpo e natura che intende aprire una riflessione critica sulla frequentazione dei parchi pubblici.
Il progetto svilupperà programmi artistici e formativi attraverso cicli di mostre, residenze artistiche e laboratori dove saranno coinvolti artisti, intellettuali, studiosi, botanici.
PIA avrà anche la funzione di punto di riferimento e risonanza con i territori limitrofi attraverso un programma specifico che vedrà molte attività in dialogo tra la Palazzina e la periferia. Una frequentazione del patrimonio culturale e sociale che risponde all’esigenza di avanzare una proposta per la creazione di un nuovo modello democratico di città, che riscopra l’aperto e il vuoto come elementi equilibratori e positivi per il libero pensiero e la circolazione delle idee.
Il progetto ospiterà inoltre la Scuola sul gesto e il paesaggio rivolta a educatori, attivisti culturali, performer e artisti che saranno coinvolti in un percorso sulla relazione tra gesto, natura e scienze cognitive, per tracciare mappe poetiche sulla rigenerazione del territorio e sulla riscrittura di una geografia di dettagli attraverso comunità del gesto.
CALENDARIO RESIDENZE ARTISTICHE E PERFORMANCE
MAYA OLIVA
25 ottobre>31 ottobre 2023_ residenza
Mercoledì 1 novembre 2023 ore 12
MILLY_performance
Coreografia e danza: Maya Oliva
Suono: Atte Elias Kantonen
Produzione (2024): Circus Maximus-teatteririhmasto
Se si cerca familiarità in un luogo sconosciuto, il concetto di casa può materializzarsi come un mosaico di associazioni. Echi del passato scatenano ricordi, collegando il presente a ciò che una volta era noto. Un luogo straniero, se radicato in segnali sensoriali, può gradualmente evolvere in un luogo familiare, diventando casa. Questi segnali sensoriali, simili a movimenti frammentati, si intersecano e costruiscono grumi di riconoscimento. Come una mappa di percorsi che convergono, gesti e suoni si intrecciano per formare associazioni che danzano dentro di noi.
Nella performance “MILLY” una danzatrice e un compositore collaborano per creare una mappa rizomatica di gesti e accenti frammentati. Il loro intento è di agevolare collisioni tra movimento e suono che diano origine ad associazioni di ricordi, aprendo così spazi dal passato in ambienti quasi qualsiasi, come un incrocio tra due strade, trasformandoli in luoghi appartenenza. Intrecciano il familiare con l’ignoto costruendo un mosaico di frammenti.
Il ricordo di Milly, il cane d’infanzia di Maya, funge da condotto per questa esplorazione. Proprio come un odore familiare può trasportarci, la presenza astratta di Milly suscita la domanda: dov’è casa? Il pubblico è invitato a unirsi a questo viaggio, mappando frammenti che scatenano ricordi e costruendo associazioni tra l’astratto e il concreto. Attraverso collisioni di suono e gesto, emergono nuove connessioni, ricordandoci che un senso di casa può essere trovato nei luoghi più improbabili.
ILENIA ROMANO
9>18 novembre 2023_ residenza
Domenica 19 novembre, ore 12:00
My Ever Changing String_ performance
Concept e danza: Ilenia Romano
Musica: Stefano Scodanibbio, Voyage that never ends
Produzione: PinDoc
Col sostegno di: IterCulture, Viagrande Studios
Progetto selezionato per MigraMenti 2023
Una corda di contrabbasso ha una vita propria? Si scorda, tende, si contorce, vibra… Trova la sua personale accordatura e procede per escursioni termiche, muta con l’arido e con l’umidità. I suoi moti interiori la sfregano, la percuotono, la pizzicano. E intanto, i suoi umori producono timbri dentro una rete di movimenti estemporanei.
My ever changing string è un lavoro di sperimentazione sul rapporto di assonanza-dissonanza-risonanza tra movimento e partitura musicale. Il suono di un unico ‘strumento corpo’ intesse un dialogo estemporaneo col suono del contrabbasso di Stefano Scodanibbio in Voyage that never ends. La trasformazione del corpo in movimento si fa scultura cangiante e (ri)sonante nel tempo e nello spazio, declinando ‘suono visibile’ in relazione al ‘suono udibile’ della musica. Tra le maglie di questo legame vengono così indagate le molteplici possibilità formali, di senso, d’immaginario, all’interno di una struttura coreografica definita nel macro che viene ogni volta rivissuta e ricreata nel micro (similarmente alla natura processuale della composizione musicale). Le modificazioni di stato del corpo (indotto e/o dedotto dalla declinazione di diverse ‘qualità-textures’), in costante rapporto coi diversi parametri sonoro-cinetici, determinano cambiamenti a livello energetico, temporale, dinamico, percettivo e creano insieme alla musica una sorta di narrazione astratta fortemente evocativa.”
SARA SGUOTTI / ARIANNA ULIAN
27 novembre>1 dicembre 2023_ residenza
Sabato 2 dicembre 2023, ore 16
CrePa_ corpi in transito_ performance
Di e con: Sara Sguotti e Arianna Ulian
Testi: Arianna Ulian, ambiente sonoro Spartaco Cortesi
Accompagnamento drammaturgico: Giovanni Sabelli Fioretti
PR e media relations: Giuseppe Esposito
Coproduzione: Perypezye Urbane e Nexus, in collaborazione con OperaEstateFestival \ CSC centro per la scena contemporanea di Bassano del Grappa, con il supporto di IIC Zurigo, Tanzhaus Zurich, Passages Transfestival, IIC Strasburgo, Santarcangelo Festival
Un montaggio di parole, suoni e gesti attorno all’immagine di una crepa: smottamento ma anche apertura, ferita eppure feritoia per corpi che si accostano, diversi ma appartenenti allo stesso lembo: scivolano, glissano, attraversano un tempo di conservazione tra ciò che è definito vivo e ciò che è definito morto: lo mutano, lo invertono.
La crepa si apre con il suono: schiocco, bruito o schianto. É un evento irreversibile, divide lo spazio e segna il tempo. Bisogna progettare movimenti e trovare parole per comprendere la sua ambivalenza: la crepa apre la possibilità che filtri la luce, che l’acqua fluisca, che i lembi si assestino in una nuova configurazione. Il lavoro di Sara Sguotti e Arianna Ulian celebra e allo stesso tempo maledice il mutamento dei corpi, segnati da crepe dentro e fuori, disassati, soggetti a degenerazione, orientati a crepare; ma in questa celebrazione/ maledizione isola un ritmo pulsante, tenace e consapevole che testimonia l’irriducibile meraviglia dell’essere corpi. Ideato in relazione costante con gli spazi che lo ospiteranno, Crepa allude alla condizione effimera di ogni vivente. La ricerca ha varie forme dal duetto alla durational. In ogni sua forma viene considerato il tema del “crepare” come oggetto principale. L’opera nasce da una commissione del Festival OperaEstate in occasione dell’ottocentenario di UniPd, indagando in quella particolare circostanza il ruolo e la responsabilità dell’uomo nella progettazione dei giardini e degli orti botanici. Prende anche la forma di istallazione negli spazi di PIA-Palazzina Arte Indiano come durational performance accompagnata da un’opera video.
LABORATORIO RIVOLTO ALLA COMUNITÀ
2 dicembre ore 14:00>17:00
La pratica che proponiamo è legata all’abitare la crepa sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista della scrittura e della messa in pratica della scrittura personale\collettiva, da proporre alla comunità ospitante in cui verranno scambiate e condivise le azioni del lavoro oltre ad una preparazione fisica condivisa con il gruppo.
Il laboratorio è aperto a tutte le tipologie di corpo con disabilità e senza, conoscenti o meno delle tecniche della danza e della scrittura, a tutte le persone che hanno desiderio di indagare le crePe personali, collettive e ambientali.
SCUOLA SUL GESTO E IL PAESAGGIO
9>10 dicembre 2023
ore 10:00>18:00
Percorso di formazione a cura di Virgilio Sieni
Rivolto ad educatori, attivisti culturali, curatori, artisti e performer
Un laboratorio in due giornate a cura di Virgilio Sieni alla scoperta del corpo in relazione con l’altro, con lo spazio, l’ambiente e la natura, rivolto a tutti coloro che intendono sensibilizzarsi alla creazione di progetti nei territori secondo l’idea di comunità del gesto, mappa poetica ed emozionale del corpo, azione coreografica e cittadino partecipatore. Il programma di formazione vuole trasferire competenze e pratiche capaci di giungere ad uno sguardo diverso rivolto al corpo e, di riflesso, all’ambiente proponendo incontri teorici e pratici che consentiranno di sviluppare e approfondire diverse tematiche: dalla natura al gesto, dalla memoria del movimento alla creazione di nuove geografie urbane.
A piedi e in bicicletta: attraversando il Parco delle Cascine.
In macchina: arrivando da via Pistoiese, area parcheggio del Ponte all’Indiano.
In bus: linea Ataf n.35 (dir. Indicatore) scendere alla fermata San Biagio a Petriolo e percorrere un tratto a piedi
linea Ataf LC (Linea Cascine, attiva nei giorni di sabato e domenica) capolinea fermata CASCINE linea 1 della Tramvia direzione Palazzina dell’Indiano
Pia Palazzina Indiano Arte
Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni
Piazzaletto dell’Indiano 1, Firenze
Con il sostegno di
Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze
TUTTE LE ATTIVITÀ SONO GRATUITE
INFO E CONTATTI
tel 055 2280525
info@palazzinaindianoarte.it
www.palazzinaindianoarte.it