VIRGILIO SIENI
PHYSIS | LO SPAZIO VENTOSO
DOMENICA 6 OTTOBRE 2024 ORE 17
PINACOTECA CIVICA / SALA DELLA VITTORIA / ASCOLI PICENO (AP)
Nec minus ergo antehaec
quam tu cecidere, cadentque
Non meno, quindi, di quanto sei caduto tu prima,
e loro cadranno
le cose che ti sono precedute sono morte,
allo stesso modo soccomberanno quelle che verranno dopo di te
Questa citazione dal De rerum natura di Lucrezio è posta come incipit all’inizio di Tristes Tropiques di Lévi-Strauss.
Il corpo esprime nella momentaneità un continuo ritorno a quello che era e ciò che diviene.
Il laboratorio avrà come temi l’ascolto, il vuoto e le forme di comunità passando dallo studio del movimento inteso come la soglia tra gesto produttivo e gesto epifanico. Come la struttura articolare, unitamente alle condizioni di peso e gravità, da luogo ad invenzioni che emancipano il senso di vicinanza?
Si può immaginare questo slancio come la possibilità che ci è data di riconsiderare il nostro approccio all’altro e allo spazio?
È possibile ancora inoltrarsi nel soffio dello spazio e delle cose?
Physis deriva dal verbo phyo, che probabilmente significa soffiare, gonfiarsi o crescere, trasmettendo l’accezione di germinare o fiorire, produrre, aprire o schiudere. La parola Physis indica così un processo di modellamento, di formazione e deformazione, ossia divenire altro dalle cose che muovendosi entrano in strane congiunzioni tra loro.
Proveremo ad assaporare il senso dell’origine per comporre una sequenza composta di silenzi e vuoti: farsi ricercatori del gesto in funzione degli altri.
Virgilio Sieni